
Il viaggio di ritorno era stato lungo e faticoso, ma le vendite erano andate bene, alla fiera aveva piazzato tutto il bestiame e aveva preso contatti per nuovi affari...
Cominciava ad imbrunire, lungo la strada sterrata nessuno che incrociasse il suo cammino...solo i rami degli alberi che si protendevano come braccia di misteriosi esseri e suoni di animali nascosti tra le fronde...
Il suo sguardo, dietro una curva, si pose su di un pozzo, che lungo la via, faceva da ristoro per i numerosi viandanti...
Il mercante decise di fare una sosta, il cavallo sembrava esausto ed anche a lui avrebbe fatto bene un pò di riposo e un sorso di acqua fresca.
Scese da cavallo e tirò su la corda con il secchio di acqua...il cavallo nitrì...il mercante lo accarezzò per calmarlo, ma il cavallo scuoteva le orecchie, agitava la coda, dimenava il capo e le briglie tintinnavano nel silenzio quasi irreale che li circondava...Il mercante cominciò a percepire anch'egli qualcosa nell'aria, sembrava tutto fermo e immobile...iniziò ad agitarsi anche lui...un brivido gli passò lungo la schiena...la cosa non gli piaceva per niente...
- Meglio allontanarsi -, pensò...
Senza bere neanche un goccio d'acqua, fece per rimontare a cavallo, ma un leggero fruscio dietro di lui lo fece bloccare...
Lentamente si girò e quello che vide lo lasciò senza fiato: davanti a lui una creatura di una bellezza indescrivile...i lunghi capelli corvini non riuscivano a coprire il corpo nudo, che la fanciulla tentava di nascondere con le mani e alcuni rami...mai il mercante aveva visto tanta bellezza, tanta dolcezza in una creatura...la cosa che però più lo colpì furono gli occhi...occhi nocciola, avrebbe detto, ma che quando fissò bene si rivelarono di tutti i colori...languidi...spaventati...occhi senza tempo...al mercante per un attimo parve di vedere in fondo a quegli occhi migliaia di vite vissute.
Il mercante rimase senza parole...tutto era immobile...e, completamente perso in quella visione, non seppe far altro che prendere un mantello che portava legato alla sella e porgerlo alla meravigliosa creatura, che lo prese e senza dire una parola, se lo avvolse intorno al corpo, lo ringraziò con un battito di ciglia...e con un fruscio, così come era apparsa, sparì di nuovo tra le fronde.
L'atmosfera magica sparì, così come si era creata...Il mercante si scosse da quella specie di torpore che lo aveva colpito...nell'aria non c'era più la magia...nella sua testa non c'era quasi più traccia di quello che era successo...nel suo cuore però c'era una fiamma nuova....non sapeva cosa fosse, non ne era neanche cosciente....
Riprese il cammino e arrivò a casa, dove lo aspettava la moglie...mise a posto tutto...e quando la moglie gli chiese dov'era il suo mantello, meravigliato di non vederlo alla sella del suo cavallo...rispose - Dev'essermi scivolato lungo il cammino e non me ne sono accorto -
Dormì di gusto quella notte...